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Neomoglie uccide il marito e dichiara “l’ho sposato solo per i documenti, era un uomo violento”

Dopo appena 3 mesi dal matrimonio, Edlaine Ferreira, neosposa di origini brasiliane, ha confessato di aver ucciso il marito, Francesco Vetrioli, poche ore dopo il delitto. Ha riportato di aver colpito il marito più volte sul cranio con un martello da carpentiere e di aver proseguito con 18 coltellate tra torace e schiena.

A seguito delle ricostruzioni Edlaine è stata accusata per omicidio volontario con triplice aggravante per aver commesso il fatto con premeditazione, contro il coniuge e approfittandosi di un momento in cui la vittima dormiva e dunque ostacolando la sua difesa. Secondo la versione raccontata da Edlaine, il neomarito era estremamente violento e geloso, non la lasciava uscire di casa e spesso si arrabbiava e la picchiava. La donna ha affermato ai carabinieri di essersi sposata con lui solo perché si trovava illegalmente in Italia e aveva bisogno di regolarizzare la sua posizione. Sembra che Edlaine abbia affrontato Francesco pochi giorni prima del delitto a fronte di alcuni messaggi trovati sul telefono dell’uomo che indicavano alcuni suoi rapporti sessuali con trans e altre donne, facendolo infuriare e finendo per sbatterla contro il muro. Ad oggi la donna è in stato di fermo in carcere a Montorio in attesa di affrontare l’udienza; tuttavia, è stato sottolineato dal pm che si trova ancora illegalmente sul territorio italiano ed ha un ordine di espulsione con obbligo di rimpatrio.


Alessandro Spano, Direttore del Centro Studi Scienze Forensi dichiara:

"Probabilmente ci troviamo di fronte a un caso in cui una perizia psichiatrica può essere dirimente. In effetti la sproporzione tra ipotetici maltrattamenti, violenze subite e ferocia nell'esecuzione è largamente evidente. Potrebbe trattarsi certamente di una donna con fragilità psichiche che sono esplose nel momento in cui presumibilmente (i fatti sono da accertare) è stata vittima di maltrattamenti, violenze e ricatti".

A cura di

Alessia Soracco

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