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“Le bimbe di Benno Neumair”: sdegno e polemiche sulla comparsa del nuovo gruppo Facebook

Benno Neumair ha confessato di aver ucciso e gettato nel fiume Adige i suoi genitori, Laura Perselli e Peter Neumair, la sera del 4 gennaio scorso, ed è ora detenuto in carcere a Bolzano dove verrà sottoposto ad una perizia psichiatrica per verificare la sua capacità di intendere e di volere. È recentemente comparso un nuovo gruppo privato su Facebook denominato “Le bimbe di Benno Neumair” con lo scopo di elogiare e adorare Benno. Nonostante sia stato creato da soli 10 giorni, ha già raggiunto 770 membri, i quali sembrano aumentare rapidamente, con più di 160 post al giorno, accessibili solo ai membri approvati. All’apparenza sembra che il profilo sia gestito da tre ragazze, ma di fatto è la stessa persona con molteplici profili falsi, reso evidente dalla presenza delle stesse foto sui vari profili.

Alessandro Urzi, consigliere provinciale di Fratelli d’Italia scrive “la degradazione etica della nostra società non conosce ormai limiti. Una tristezza infinita, dover constatare come l’animo umano stia precipitando in un abisso senza fine, nella totale incapacità di distinzione tra il bene e il male, tra giusto e ingiusto. Ma anche di totale mancanza di empatia verso le vittime di una assurda tragedia familiare, di quel rispetto verso il sacro che per altre generazioni costituiva un limite invalicabile per nessuna regione”.


La Dottoressa Silvia Bassi, Direttrice Scientifica del Centro Studi Scienze Forensi osserva:

“Il fenomeno è molto preoccupante anche perché induce a domandarsi quali siano le motivazioni dei fan degli autori di omicidi. Ha il nome specifico di ibristofilia, una parafilia, che è molto diffusa in particolare tra il pubblico femminile. Moltissimi i casi in cui criminali ricevono migliaia di lettere in carcere dalle donne, molto più rari quelli di ammiratori maschili. Uno dei principali casi in Italia è quello di Renato Vallanzasca, la cui compagna, Antonella D’Agostino, ha raccolto in un libro, “Lettera a Renato”, le numero lettere arrivate al killer in carcere. Ricordiamo il caso di Amanda Knox che nel suo periodo di detenzione ha ricevuto molte lettere dai suoi fan”.

A cura di:

Alessia Soracco

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