top of page
Post: Blog2_Post

L'Omicidio di Serena Mollicone resta senza colpevole: assolti tutti gli imputati

I giudici della Corte d’Assise del Tribunale di Cassino hanno assolto tutti i cinque imputati nel processo per l’omicidio di Serena Mollicone, avvenuto nel giugno del 2001 ad Arce: il maresciallo Franco Mottola, il figlio Marco e la moglie Annamaria «per non aver commesso il fatto», il vicemaresciallo Vincenzo Quatrale, accusato di concorso esterno in omicidio, e l’appuntato Francesco Suprano, accusato di favoreggiamento, «perché il fatto non sussiste».

La sentenza ha suscitato una forte reazione da parte dei cittadini di Arce. “Vergogna, assassini” sono le parole rivolte alla famiglia Mottola e ai due carabinieri mentre si accingevano a lasciare il Tribunale di Cassino. E’ stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine per riportare la calma. Secondo la ricostruzione dei fatti realizzata dalla procura, la giovane sarebbe stata aggredita nella caserma dei carabinieri di Arce riportando una frattura cranica a seguito dell’impatto violento contro lo stipite di una porta. In seguito, l’avrebbero lasciata morire in un bosco per asfissia a causa del nastro adesivo sulla bocca e sul naso. Il movente sembrerebbe essere l’intenzione di Serena di denunciare Marco per la sua attività di spaccio. In attesa delle motivazioni della Corte d’Assise di Cassino che saranno depositate tra 90 giorni, lo zio della vittima, Antonio Mollicone, afferma: «Ci sono mille prove […]. Mia nipote è stata trucidata in modo sadico. Faremo appello».


Il Direttore del Centro Studi Scienze Forensi, Alessandro Spano, dichiara:

"Tutto da rifare. In una delle più torbide vicende tra i casi storici non risolti, ancora una volta la sentenza non è dirimente. A questo punto sarà utile leggere le motivazioni che hanno portato i giudici ad assolvere gli imputati. Evidentemente hanno ritenuto di non avere avuto in mano elementi sufficienti per emettere il giudizio di condanna, dopo che la Procura nelle sue richieste era stata durissima."

A cura di

Sofia Paitosky



bottom of page