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Confessa il 25 enne che ha ucciso e violentato la bimba di 18 mesi, figlia della sua ex compagna

“Ho abusato di lei e poi l’ho picchiata fino ad ucciderla”.

Sono le parole che Gabriel Robert Marincat, 25 anni, ha riferito al pubblico ministero Antonia Pavan proprio in questi giorni.

I risultati dell’autopsia, conseguiti di recente, hanno infatti rivelato una storia drammatica. L’11 gennaio in un appartamento di Cabiate, vicino a Como, Sharon sarebbe stata violenta e picchiata fino alla morte.

L’uomo era stato inizialmente arrestato con l’accusa di morte come conseguenza dei maltrattamenti familiari.

Sino alla confessione di sta mattina, Gabriel aveva infatti raccontato che Sharon giocando aveva tirato un cavo elettrico di una stufetta, che le aveva colpito la testa. La bimba avrebbe pianto per qualche minuto per poi rimettersi a giocare e poi addormentarsi in seguito. Solo attorno alle 19 è stato chiamato il 118.


A seguito della confessione del 25enne, la Procura di Como ha dichiarato che chiederà il processo immediato, con la nuova accusa di omicidio volontario aggravato dalla violenza sessuale.


Il Direttore del Centro Studi Scena del Crimine Alessandro Spano dichiara:

“E’ una delle consuete storie di degrado di valori a cui purtroppo ci siamo tristemente abituati.
Forse dobbiamo interrogarci tutti sul perché non si riesce ad intercettare i segnali di disagio da parte di questi soggetti, che certamente già in passato avranno già manifestato comportamenti poco ortodossi. E’ impensabile infatti che chi giunge non solo ad uccidere ma addirittura a violentare una bambina di 18 mesi, non abbia già dato prova di atteggiamenti violenti e fuori controllo. Non è ammissibile poter lasciare un bambino di quell’età che ha bisogno di cure e attenzioni costanti a soggetti che manifestano disagi simili”

A cura di

Martina Moggi




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